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martedì 23 aprile 2013

La ricchezza dell'antica Interamnia!

Il Teatro Romano di Teramo, edificato in età augustea intorno 30 a.C., è decisamente il più interessante e meglio conservato tra i teatri del Piceno.

Testimonianza dell'importanza della città di Teramo, l'antica Interamnia, il monumento ha subito ripetute manomissioni e si presenta profondamente cambiato e non solo dal tempo passato, rispetto a come lo aveva concepito l'imperatore Adriano, che era nato nella vicina Atri, antica Hatria, da cui il nome.


L'antica città romana a Teramo si estendeva dall'attuale piazza Martiri della Libertà alla Madonna delle Grazie e da via Stazio a Torre Bruciata, circondata tutta da mura alte!

I resti del teatro sono a tre metri e mezzo sotto il piano stradale!

Guardando la foto ci si rende conto dell'ampiezza della struttura come poteva essere un tempo.

Il perimetro esterno era formato da venti arcate in travertino e si può immaginare, stando dentro, gli spettacoli che vi si tenevano!

La parte centrale con la sua esedra semicircolare, presenta ai lati spazi dove un tempo c'erano porte e scale da dove accedevano gli attori.

Girando all'interno, da un piccolo spiazzo, si notano benissimo i resti dell'anfiteatro, imponente ed ellittico che si trova veramente a ridosso del teatro.

La grande struttura è risalente alla seconda metà del I secolo d.C. e fu gravemente danneggiata dalla costruzione della vicina Cattedrale dedicata al Patrono della città,il vescovo San Berardo.

 Come la gran parte dei teatri, in Italia, anche il monumento aprutino ha subito vili saccheggi, soprattutto nel buio Medioevo.

Ma questo autentico tempio dell'arte, ha conservato la suggestione del tempo.

Lo stesso vate, Gabriele D'Annunzio scrisse la frase rimasta alla storia: "La ruina del teatro d'Interamnia testimonia romanamente l'antica grandezza"

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